manifesti 1948
Manifesti 1948

Donna sei protagonista / Luca Missero

Questo manifesto, fu promosso dal partito comunista per la campagna elettorale del 1948. Il manifesto è articolato in due facciate: un’anteriore e una posteriore.
Il suo formato misura 58 x42 centimetri. Il tema proposto è quello della condizione femminile. Vale la pena di ricordare come le elezioni politiche del ’48 siano state le prime a suffragio universale in Italia. La condizione della donna nel nostro paese, nella povertà e nell’incertezza del dopoguerra, era particolarmente difficile. Durante la guerra, la donna, oltre a provvedere ai bisogni familiari, era stata largamente impegnata nell’industria bellica per sopperire alla mancanza di manodopera maschile e alla cresciuta esigenza d’armamenti. Il manifesto in questione si presenta in maniera piuttosto complessa. Cerchiamo di analizzare la parte frontale dello stesso.

La composizione appare articolata in tre fasi distinte.   La prima posta all’estremità superiore dello stesso, riproduce il tema che è affrontato e dunque ha la funzione di rendere noti gli argomenti che in esso vi vengono trattati.

La scritta “donna tu sei protagonista di un dramma quotidiano” appare diversa nel formato della scrittura. La parola ”donna” è scritta in carattere grassetto mentre il resto della scritta appare con caratteri più piccoli e disposti su due righe. Possiamo subito avanzare l’ipotesi che la parola donna, che risalta come la scritta più evidente stia a volere catturare l’attenzione dell’elettorato femminile.

La seconda frase che risalta la troviamo posta al centro del manifesto e recita: ”Perché tutto questo finisca.”

La terza frase che chiude il manifesto è sita nella parte bassa dello stesso e rappresenta l’indicazione di voto: “Vota fronte democratico popolare”.

E’ importante rilevare come la parola “vota” sia stata scritta anch’essa con il carattere grassetto”, motivo per il quale, il collegamento fra i termini “donna” e “vota” sia d’assoluta evidenza. Dal punto di vista di un’analisi del codice cromatico, le scritte analizzate, sono di colore rosso, che da un lato conferisce loro maggiore evidenza, mentre dall’altro, ricorda ideologicamente i colori della parte politica che ha commissionato il manifesto. Analizziamo ora il codice morfologico, la composizione del manifesto appare abbastanza articolata.

Fra la prima e la seconda scritta che prendiamo come punti di riferimento nel compiere la nostra analisi, sono inserite sullo spazio di tre colonne, tre diverse tipologie a livello comunicativo.

Nella prima colonna troviamo uno spazio nero con scritte di colore bianco che, come vedremo in seguito, motivano le cause del dramma femminile, del suo sfruttamento delle sue difficoltà a sbarcare il lunario. Questa prima colonna è composta in altre tre sezioni longitudinali, le quali trattano distintamente le diverse tipologie di difficoltà nella quale la condizione femminile versa.

Nella seconda colonna, troviamo tre disegni differenti, ciascuno di essi si riferisce alle tre sezioni corrispondenti delle quali abbiamo sopra detto. Ritraggono la vita famigliare vissuta nel disagio, il lavoro pesante della fabbrica e un lavoro impiegatizio.

Nella terza colonna sono presenti l’unione dei due stili precedenti, da un lato la parte d’enunciato, dall’altra un’immagine rotonda che racchiude un politico democristiano ed un prete.

La scritta posta alla fine di questa parte del manifesto, “perché tutto questo finisca” rappresenta la chiusura della descrizione del dramma vissuto dalla donna e sembra adatto a proporre una via d’uscita, una possibilità di cambiare il regime delle cose.

E’ importante affermare che questo manifesto potrebbe essere letto, e il suo messaggio compreso, anche come osservando solamente le tre scritte che in qualche maniera riassumono l’intero enunciato in esso contenuto.

Donna tu sei protagonista di un dramma quotidiano/ perché tutto questo finisca /vota fronte democratico popolare”, potrebbe bastare da solo a sintetizzare l’intento dell’emittente.

Da notare che la scritta “Fronte Democratico popolare” scritta che appare di grandi dimensioni, presenta un aspetto cromatico differente. La sua colorazione nera, risalta molto bene sul fondo bianco nella quale è inserita, e si differenzia dalle altre scritte precedenti per evidenziare quella che è, di fatto, l’indicazione di voto.

La composizione iconica della parte successiva del manifesto è composta da un’immagine di un ragazzo con l’indice alzato, e da due foto rappresentanti immagini di vita familiare serena.

Il ragazzo sembra voler fare porre l’attenzione del destinatario sull’indicazione al voto, le due fotografie che ritraggono momenti di serenità familiare rappresentano lo stacco con le realtà disagevoli descritte in precedenza..

Nella parte posteriore del manifesto, senza dubbio molto più somigliante ad un foglio di giornale, trovano spazio diverse citazioni sui meriti del partito comunista in merito alla volontà di risolvere la situazione femminile, non potendo disporre dell’interezza del testo ci è sembrato logico analizzare con maggiore cura la parte anteriore, in quanto, senza ombra di dubbio è quella che oltre ad avere una maggiore visibilità, rispetta maggiormente lo spirito del manifesto.

Secondo lo schema analizzato nel capitolo precedente, nel manifesto in questione sono individuabili, il destinatario, l’enunciato e l’invito al voto, mentre appare assente la figura dell’emittente.

In merito a questo si può dire che il tipo di manifesto non ha la base del discorso, in quanto manca il soggetto che parla, il fatto stesso che l’emittente sia nascosto propone una tipologia di tipo predicativa.

Il destinatario del manifesto è senza ombra di dubbio la donna. Non viene fatta a tal proposito ulteriore specificazione in merito, motivo per il quale il manifesto si rivolge alla generalità del sesso femminile.

L’operazione che l’interlocutore del manifesto deve mettere in atto per riconoscersi nel manifesto stesso è relativamente facile, e agisce per gradi differenti anche a livello esclusivamente percettivo. L’abbinamento tra il manifesto e il destinatario del manifesto stesso è qui abbastanza evidente, risalta già dalla lettura delle tre frasi disposte orizzontalmente che dividono sostanzialmente il manifesto in tre parti.

Il riconoscimento completo nel manifesto si realizzerà nella piena riconoscibilità che il destinatario ricaverà nell’idea esposta all’interno del manifesto stesso. In questo caso, la comprensione e il feeeling tra destinatario e manifesto diverrà completo solo nel caso ci sia nell’enciclopedia ideologica del destinatario il pieno apprezzamento per le logiche espresse.

La parte di enunciato che si è potuta analizzare è la seguente:

Se il tuo bambino è ammalato, non sai come curarlo: Tuo marito sta per tornare a casa: sarà stanco e preoccupato perché dappertutto si minacciano licenziamenti. O forse è già disoccupato? E, tu, con quei pochi soldi che guadagna, hai cercato al mercato di risparmiare una lira, due lire, ma non sei riuscita a mettere insieme quello che occorre per sfamarvi tutti. E i prezzi della luce e del carbone, del gas e della legna, dell’olio de l pane, dello zucchero, crescono e tu non sai più come fare… Lavori e ti spezzi la schiena e ti rovini le mani, proprio come un uomo. E perché allora il tuo salario non è uguale a quello degli uomini? Se stai per avere un bambino, troppo pochi sono i giorni di riposo che ti danno, prima del parto. E quando allatti, la tua vita è un inferno. Adesso hanno inventato la storia del salario familiare, ma tu sei preoccupata perché capisci che questa è una maniera in più per minacciarti di licenziamento… Ti sei alzata presto e adesso sei al tuo posto di lavoro. Sgobbi tutto il giorno e guadagni poco. Forse hai un titolo di studio, ma non ti è servito a niente. Se sei avventizia, non sai fino a quando potrai conservare il tuo posto.

Ma. Anche se sei di ruolo, non ti senti sicura. E perché poi non ti deve essere permesso di avanzare in tutti i gradi, come è permesso agli uomini? Se sei nubile , non hai il coraggio di sposarti per paure del licenziamento e della fame. Ma se sei sposata, accade anche a te quello che è detto nella prima figura…. Il 2 giugno 1946 , e poi in ogni campagna elettorale, democristiani e preti si sono presentati a te, e ti hanno promesso: Faremo diminuire i prezzi daremo lavoro a tutti la maternità e l’infanzia saranno assistite, e a uguale lavoro, daremo uguale salario. Ma appena sono andati al governo hanno tradito tutte le aspettative.

Nella lettura del testo possiamo osservare una modalità seduttiva.

L’attrazione a sé del destinatore manipolatore si rileva proprio nella comprensione delle problematiche nelle quali versa la condizione femminile. Queste costituiscono la prima parte dell’enunciato come altrettanto evidenti sono le proposte per una esistenza migliore e di qui la logica richiesta del voto da parte del destinatario.